Eccoci! Prima puntata di “Liberi Tutti”
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Legge Zan in bilico
Non potevo non iniziare parlando dell’oggi e di una legge che tiene con il fiato sospeso una comunità da più di trent’anni.
La legge Zan sarebbe dovuta approdare in Commissione Giustizia al Senato nel mese di febbraio. La crisi di governo ha travolto tutto. Il Conte bis è terminato con le dimissioni del premier. Quello che arriverà dopo nessuno lo può sapere. Neppure Conte nonostante sia convinto di approdare al Conte ter.
Giovedì il deputato Zan, con una diretta Instagram, ha tentato di rassicurare la comunità arcobaleno ma lasciando molti interrogativi: “La legge andrà in Commissione Giustizia al Senato non appena si stabilizzerà questa situazione di governo". Infatti in mancanza del rapporto fiduciario, con la crisi di governo si ferma l’intera attività parlamentare eccetto gli atti urgenti come la conversione dei decreti legge in scadenza. Il problema è che se mai si formerà un nuovo governo, cioè se Conte riuscirà a trovare a dimostrare di avere i numeri, bisognerà capire con chi: Forza Italia potrebbe sottrarsi al giogo sovranista e nazionalista degli ultimi due anni e il Conter potrebbe realizzarsi stabilmente grazie a cinque forze, un “pentapartito” con M5s, Pd, LeU, Iv e appunto FI. Troverà come alleati gli altri gruppi centristi, da Toti a Quagliariello, da Lupi all’Udc. Piccoli numeri che potrebbero crescere. Nomi che non rassicurano la comunità Lgbt. Ricordo che per estendere la maggioranza Conte dovrebbe promettere incarichi, poltrone. Un gioco tutto interno ai «do ut des», all'etica come merce di scambio, al complicato baratto che chiede il sostengo dei più laici e insieme l’appoggio di chiede «una politica per la famiglia». Se il futuro sarà deciso all' interno di questo circuito molto opaco, oltre che bolliti siamo anche fritti.
Intanto i soldi per le case rifugio?
Tornando a quello che resta. Zan ha ricordato che con il Decreto Agosto si è riusciti stanziare i fondi per i per centri e case rifugio Lgbti. Ricordate? La Commissione Bilancio del Senato, in sede di conversione del decreto “agosto”, aveva approvato un emendamento che anticipava integralmente la disciplina dei centri antidiscriminazione e delle case rifugio per le vittime di omolesbobitransfobia, finanziandoli con uno stanziamento permanente di 4 milioni di euro all’anno, a partire dal 2021.
Un pezzo di legge in anticipo. Che manca.
Il decreto non è stato ancora firmato. La ministra Bonetti ha infatti dato le dimissioni lasciando così tutto in sospeso. L’interim si trova attualmente nelle mani del presidente Conte attualmente impegnato, quando firmerà per dare accoglienza alle persone lgbt più fragili?
Caccia all’Omo
Davanti al Viminale il 21 gennaio Pro-Vita ha protestato contro "Genitore 1 e 2". Una fake news alimentata anche da Avvenire. Ma on esiste “genitore1” o “2 , ma l’espressione “genitore o chi ne fa le veci” (come imposto da una norma del 2015, violata nel 2019 da Salvini) che forse ripristinerà la ministra Lamorgese. Forse. La Ministra dell’Interno deve firmare il decreto (ancora in fase di recezione dei pareri) in via definitiva.
La "storica" sentenza su omofobia e stalking nel calcio femminile
Il giornale omofobo che da 4 anni viene distribuito a Milano
Tam tam 🌍
Le ambasciate statunitensi potranno tornare ad esporre la bandiera arcobaleno durante il Pride Month ️🌈 lo annuncia il nuovo Segretario di Stato USA Blinken. L’amministrazione Biden elimina inoltre il divieto di Trump alle persone transngeder nell’esercito.
In Ungheria il governo di Orban ha imposto ai libri a tematica Lgbt un disclaimer “valori diversi da quelli tradizionali e familiari dello Stato”.
Perché abbiamo mandato i rifiuti ospedalieri Covid in Tunisia ?
Sono passati cinque anni dal rapimento di Giulio Regeni. I depistaggi, le torture, la morte. "Sul viso di Giulio ho visto il male del mondo", aveva dichiarato la madre Paola Regeni, descrivendo le condizioni del figlio dopo aver visto la salma all'istituto di medicina legale. In questi cinque anni cosa ha fatto l’Italia? Ottimi affari con il regime egiziano.
Visioni📽️
“Se il coronavirus fosse stata una malattia sessualmente trasmettibile l’avrebbero nascosta”, lo dichiara a The Guardian il regista Russel T Davies che sta incantando l’Inghilterra con “It's a Sin”. Una mini-serie sulla scoperta della libertà. Sul dolore. Sul tempo quando si ferma e quando torna. Sul mondo di sotto, quello che gli altri non vedono ma noi sì, lo abbiamo costruito nella notte. Su una storia che appartiene alla comunità arcobaleno anche se l’ha messa lì, in un angolo a fare la ruggine.
youtube.com/watch?v=iqd2Jq_w80c
“It’s a Sin” è tutto questo e molto di più. A distanza di 20 anni, dopo aver raccontato il mondo Lgbt con Queer As Folk, Davies torna a incantarci. Ci prende per mano e ci porta nella Londra degli anni ’80. Ragazzi soli che si ritrovano, si riconoscono, diventano una famiglia. C’è Ritchie (Olly Alexander) che lascia l’omofobica l'Isola di Wight per studiare all'università, Roscoe che fugge (in modo incredibilmente provocatorio) da una famiglia che vuole esorcizzarlo e poi rispedirlo in Nigeria. Il tranquillo Colin, che dalle valli gallesi arriva a Londra per lavorare come sarto e qui stringe amicizia con un collega più anziano, Henry (Neil Patrick Harris), un uomo dolce e gentile che vive con il suo compagno, Pablo, da 30 anni.
La storia cattura perché a catturare è il «dramma» rappresentato con luminosità e sapienza. C’è sesso, tanto. E poi c’è il momento che cambia tutto. Henry e Pablo si ammalano entrambi allo stesso tempo. Cancro? Tubercolosi? Polmonite? Nessuno lo sa davvero. Inizia così. Ogni fotogramma ha risonanza speciale dentro questo tempo fatto di virus, proibizioni, nuove paure. Conosciamo la paura, l'incertezza e le risposte razionali e irrazionali. È un tempo che già è stato. Ma occultato da da una politica coscientemente assente e da una società che fingeva di non vedere, spesso compiaciuta, chi si ammalava perché "tanto colpisce solo gay e tossicodipendenti", perché era la giusta punizione per un peccato. Entrare nella notte più buia di una comunità, illuminarla a neon e poi raccontarla in profondità con ironia e sapienza. Impresa difficile dopo Queer As Folk. Invece Davies continua a regalarci visioni. Riflessi nei frammenti di vetro che arrivano da un altro tempo. Uscirà in Italia?
Le stanze
Un ragazzo gay può essere amico di un ragazzo etero molto a destra che è favorevole alle unioni civili ma non alle adozioni? Perché a me va in cortocircuito il cervello, perché la libertà di espressione è un diritto di tutti ed è consentita però se fosse per queste persone noi avremmo meno diritti degli altri.
-Paolo A.
Penso proprio di sì. Ma proprio per quello che scrivi (“fosse per queste persone avremmo meno diritti”), bisogna sempre chiedere conto ai propri amici o parenti della loro intolleranza. La libertà di espressione è sacrosanta ma è indubbio che chi con il suo voto sostiene razzismo, fascismo, omotransfobia deve rispondere almeno una piccola domanda “perché?”. La soluzione non può essere certo troncare ogni rapporto. Non sempre. Per scrivere “Caccia all’Omo” ho incontrato famiglie distrutte dall’omotransfobia e famiglie che dopo un forte conflitto iniziale si sono riunte.
Perché dove c’è una situazione del genere (fatta eccezione che non siano esponenti di Pro-Vita ma non mi sembra il tuo caso), c’è anche una bellissima opportunità. Il confronto è sempre un buon punto di partenza, convincere l’altro delle proprie posizioni o anche solo a “vederti” è il fondamento della militanza anche di chi non fa militanza. Lo diceva anche Harvey Milk. Questa persona che citi mi sembra già un passo avanti (sì unioni civili, no adozioni). Considera che slogan e appelli difficilmente riescono a toccare le coscienze, ma la discussione tra amici può fare la differenza. Se non ci riesci almeno ci hai provato. È molto raro, notava Karl Popper, che in un dibattito tra contendenti della stessa forza uno dei due possa riuscire a convincere o a "convertire" l'altro. Ma è altrettanto raro che in una discussione condotta correttamente i due antagonisti, alla fine, conservino l'esatta posizione di partenza.
s.a
Il mondo FUORI:
27 gennaio si celebra il giorno della Memoria. Quanti ricorderanno che i nazisti sterminavano anche le persone LGBT? Orgoglio e memoria. Per troppo tempo le vittime dell’odio fascista e nazista sono state dimenticate. Per tanto tempo il silenzio è stato rafforzato dalle stesse vittime sopravvissute perché denunciare la persecuzione subita equivaleva a dire di essere omosessuali. Non si conosce l’esatto numero, c’è una stima: 50mila. Oggi riannodare i fili della memoria è come affermare: posso denunciare le aggressioni perché non mi vergogno, non mi identifico, cioè, con il pensiero dei persecutori. Succede quest'anno anche a Treviso dove il Coordinamento LGBTE (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Eterosessuali) Treviso ha progettato una triplice installazione posizionata nel cuore della città di Treviso. Tre totem campeggeranno dal 26 gennaio per quasi un mese nelle aree pedonali di piazza Indipendenza, piazza Pola e corte San Parisio riportando le testimonianze di Pierre Seel (omosessuale francese ad avere dichiarato a viso aperto la deportazione delle persone omosessuali ad opera del nazismo) e quelle tratte da "Gli uomini con il triangolo rosa" di Heinz Heger e da "Homosexual Victims of Nazi Persecution" del the National Holocaust Center and Museum del 2019.
Sabato 30 gennaio il Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli” con un’assemblea elettorale sceglierà il nuovo direttivo per guidare l'associazione fondata nel 1983.
A Roma il circolo Arci Sparwasser nel cuore del Pigneto è chiuso, come tutti gli spazi di socialità e cultura. Nella Capitale dove 10 persone in una notte sono morte di freddo, è il Circolo è stato così trasformato in un rifugio per l’emergenza freddo. Per dare una mano cliccate qui.
Crisi governo, Arcigay: “Nell’ora della responsabilità non si usino i diritti come mese di scambio”
Parole sott’odio
Nel Conte ter, voi centristi ci sareste con i “responsabili”?
“Sì. Ma Conte deve pensare a una roba che ci dia dignità. Noi rappresentiamo un pezzo d’Italia silenziosa ma con valori etici e morali precisi”.
Paola Binetti intervista da Fabrizio Roncone (Corriere della Sera 25 Gennaio 2021).
“Dare dignità” tradotto “dare loro un posto nel governo”. Che posto occuperanno?
Grazie per aver letto fin qui
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